Gli spettatori entrano in un piccolo, candido igloo. La sottile membrana che divide l’interno dall’esterno diventa lo schermo sul quale le luci e le ombre si rincorrono in un fluire liquido, grazie a proiezioni e suoni provenienti dall’esterno. Ad accogliere il pubblico, all’interno della struttura, un personaggio buffo che è alla ricerca del piccolo esserino di cui si prende cura; è costretto ogni volta a inseguirlo, lasciandogli spettatori da soli, immersi però nel flusso delle ombre che, scorrendo, raccontano storie, evocano ricordi, suscitano emozioni. Sphera è un inno al potere evocativo delle immagini e alla loro capacità di legarsi alle nostre emozioni facendole emergere e volare. È anche una parentesi di stupore e meraviglia: la vita che ispira il teatro e il teatro che ispira alla vita. È un incoraggiamento a cercare uno sguardo non superficiale sul quotidiano delle piccole cose e ad avere fiducia nelle forme e nei colori del nostro viaggio.