Teatro Comunale di Monfalcone

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24 Marzo 2017 alle ore 20:45

Mi chiamo Aram e sono italiano

di Gabriele Vacis e Aram Kian
regia di Gabriele Vacis
con Aram Kian
scenofonia di Roberto Tarasco
Produzioni Nidodiragno – Soc. Coop. cmc

Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande città del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta di inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova.
Ritratto tipico di un trentenne italiano.
Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un po’…
In bilico fra incanto, ironia e tragedia, Mi chiamo Aram e sono italiano racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette “seconde generazioni”. Attraverso la voce di Aram Kian, protagonista di questa storia e del monologo, Gabriele Vacis, autore e regista fra i più attenti della scena contemporanea, costruisce uno spettacolo che è uno stralcio di vita e di memoria e, al contempo, uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all’aggettivo “multietnico”.

Dettagli

Data:
24 Marzo 2017
Ora:
20:45
Categorie Spettacolo:
,
Tag Spettacolo:

di Gabriele Vacis e Aram Kian
regia di Gabriele Vacis
con Aram Kian
scenofonia di Roberto Tarasco
Produzioni Nidodiragno – Soc. Coop. cmc

Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande città del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta di inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova.
Ritratto tipico di un trentenne italiano.
Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un po’…
In bilico fra incanto, ironia e tragedia, Mi chiamo Aram e sono italiano racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette “seconde generazioni”. Attraverso la voce di Aram Kian, protagonista di questa storia e del monologo, Gabriele Vacis, autore e regista fra i più attenti della scena contemporanea, costruisce uno spettacolo che è uno stralcio di vita e di memoria e, al contempo, uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all’aggettivo “multietnico”.

Stagione 2016-2017

Mi chiamo Aram e sono italiano

Contrazioni / Prosa
Durata: 1 ora e 20 minuti senza intervallo
Prevendita dal 14 marzo (primo giorno di prevendita: solo CARD)
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Mi chiamo Aram e sono italiano

di Gabriele Vacis e Aram Kian
regia di Gabriele Vacis
con Aram Kian
scenofonia di Roberto Tarasco
Produzioni Nidodiragno – Soc. Coop. cmc

Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande città del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta di inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova.
Ritratto tipico di un trentenne italiano.
Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un po’…
In bilico fra incanto, ironia e tragedia, Mi chiamo Aram e sono italiano racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette “seconde generazioni”. Attraverso la voce di Aram Kian, protagonista di questa storia e del monologo, Gabriele Vacis, autore e regista fra i più attenti della scena contemporanea, costruisce uno spettacolo che è uno stralcio di vita e di memoria e, al contempo, uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all’aggettivo “multietnico”.

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Ora:
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Categorie Spettacolo:
,
Tag Spettacolo:
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Mi chiamo Aram e sono italiano

di Gabriele Vacis e Aram Kian
regia di Gabriele Vacis
con Aram Kian
scenofonia di Roberto Tarasco
Produzioni Nidodiragno – Soc. Coop. cmc

Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande città del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta di inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova.
Ritratto tipico di un trentenne italiano.
Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un po’…
In bilico fra incanto, ironia e tragedia, Mi chiamo Aram e sono italiano racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette “seconde generazioni”. Attraverso la voce di Aram Kian, protagonista di questa storia e del monologo, Gabriele Vacis, autore e regista fra i più attenti della scena contemporanea, costruisce uno spettacolo che è uno stralcio di vita e di memoria e, al contempo, uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all’aggettivo “multietnico”.

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Data:
24 Marzo 2017
Ora:
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,
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