Teatro Comunale di Monfalcone

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14 Novembre 2012 alle ore 20:45

La semplicità ingannata – Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne

Foto di Alessandro Sala - Cesuralab

Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia.
Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti
e alla vicenda delle Clarisse di Udine

di e con Marta Cuscunà
assistente alla regia Marco Rogante
disegno luci di Claudio “Poldo” Parrino
disegno del suono di Alessandro Sdrigotti
tecnica del palco, delle luci e del suono
di Marco Rogante e Alessandro Sdrigotti
realizzazioni scenografiche
di Delta Studios e Elisabetta Ferrandino
realizzazione costumi di Antonella Guglielmi
Centrale Fies / Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Regione Autonoma
Trentino-Alto Adige / Südtirol, Comitato Provinciale per la promozione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana di Gorizia, A.N.P.I. Comitato Provinciale di Gorizia, Assessorato alla Cultura del Comune di Ronchi dei Legionari, Biblioteca “Sandro Pertini” di Ronchi dei Legionari, Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monfalcone, Claudio Farneti e Simone Marchesan

Liberamente ispirato al saggio “Lo spazio del silenzio” di Giovanna Paolin (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1998).
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory.

Dopo il grande successo di È bello vivere liberi!, prima tappa di un percorso teatrale dedicato alle Resistenze femminili nel nostro paese, Marta Cuscunà affronta nuovamente il tema della donna come risorsa fondamentale per la pace e la giustizia. Questa intuizione, che è all’origine del movimento femminista, ha in realtà radici profonde ed antiche. Poco si sa, infatti, di alcuni importanti tentativi di emancipazione femminile avvenuti in Italia già nel Cinquecento, poi soffocati e dimenticati.
Nel Cinquecento, quando la pratica del mercato matrimoniale subì un crollo, per sistemare le figlie in sovrannumero si trovò una soluzione alternativa: la monacazione forzata. In questo contesto, le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza davvero unica, trasformando il convento in uno spazio di contestazione e dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile e producendo un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò con forza di ristabilire il controllo sul convento ma le Clarisse resistettero per anni, facendosi beffe del potere maschile.
La semplicità ingannata dà voce a quelle giovani donne, che lottarono contro le convenzioni sociali rivendicando la loro libertà di pensiero, e restituisce slancio a una rivoluzione di cui le donne, forse, non sentono più il bisogno…

Dettagli

Data:
14 Novembre 2012
Ora:
20:45
Categoria Spettacolo:
Tag Spettacolo:
Stagione 2012-2013

La semplicità ingannata – Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne

Contrazioni
Foto di Alessandro Sala - Cesuralab
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La semplicità ingannata – Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne

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Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia.
Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti
e alla vicenda delle Clarisse di Udine

di e con Marta Cuscunà
assistente alla regia Marco Rogante
disegno luci di Claudio “Poldo” Parrino
disegno del suono di Alessandro Sdrigotti
tecnica del palco, delle luci e del suono
di Marco Rogante e Alessandro Sdrigotti
realizzazioni scenografiche
di Delta Studios e Elisabetta Ferrandino
realizzazione costumi di Antonella Guglielmi
Centrale Fies / Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Regione Autonoma
Trentino-Alto Adige / Südtirol, Comitato Provinciale per la promozione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana di Gorizia, A.N.P.I. Comitato Provinciale di Gorizia, Assessorato alla Cultura del Comune di Ronchi dei Legionari, Biblioteca “Sandro Pertini” di Ronchi dei Legionari, Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monfalcone, Claudio Farneti e Simone Marchesan

Liberamente ispirato al saggio “Lo spazio del silenzio” di Giovanna Paolin (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1998).
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory.

Dopo il grande successo di È bello vivere liberi!, prima tappa di un percorso teatrale dedicato alle Resistenze femminili nel nostro paese, Marta Cuscunà affronta nuovamente il tema della donna come risorsa fondamentale per la pace e la giustizia. Questa intuizione, che è all’origine del movimento femminista, ha in realtà radici profonde ed antiche. Poco si sa, infatti, di alcuni importanti tentativi di emancipazione femminile avvenuti in Italia già nel Cinquecento, poi soffocati e dimenticati.
Nel Cinquecento, quando la pratica del mercato matrimoniale subì un crollo, per sistemare le figlie in sovrannumero si trovò una soluzione alternativa: la monacazione forzata. In questo contesto, le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza davvero unica, trasformando il convento in uno spazio di contestazione e dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile e producendo un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò con forza di ristabilire il controllo sul convento ma le Clarisse resistettero per anni, facendosi beffe del potere maschile.
La semplicità ingannata dà voce a quelle giovani donne, che lottarono contro le convenzioni sociali rivendicando la loro libertà di pensiero, e restituisce slancio a una rivoluzione di cui le donne, forse, non sentono più il bisogno…

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Data:
14 Novembre 2012
Ora:
20:45
Categoria Spettacolo:
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La semplicità ingannata – Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne

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Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia.
Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti
e alla vicenda delle Clarisse di Udine

di e con Marta Cuscunà
assistente alla regia Marco Rogante
disegno luci di Claudio “Poldo” Parrino
disegno del suono di Alessandro Sdrigotti
tecnica del palco, delle luci e del suono
di Marco Rogante e Alessandro Sdrigotti
realizzazioni scenografiche
di Delta Studios e Elisabetta Ferrandino
realizzazione costumi di Antonella Guglielmi
Centrale Fies / Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Regione Autonoma
Trentino-Alto Adige / Südtirol, Comitato Provinciale per la promozione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana di Gorizia, A.N.P.I. Comitato Provinciale di Gorizia, Assessorato alla Cultura del Comune di Ronchi dei Legionari, Biblioteca “Sandro Pertini” di Ronchi dei Legionari, Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Monfalcone, Claudio Farneti e Simone Marchesan

Liberamente ispirato al saggio “Lo spazio del silenzio” di Giovanna Paolin (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1998).
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory.

Dopo il grande successo di È bello vivere liberi!, prima tappa di un percorso teatrale dedicato alle Resistenze femminili nel nostro paese, Marta Cuscunà affronta nuovamente il tema della donna come risorsa fondamentale per la pace e la giustizia. Questa intuizione, che è all’origine del movimento femminista, ha in realtà radici profonde ed antiche. Poco si sa, infatti, di alcuni importanti tentativi di emancipazione femminile avvenuti in Italia già nel Cinquecento, poi soffocati e dimenticati.
Nel Cinquecento, quando la pratica del mercato matrimoniale subì un crollo, per sistemare le figlie in sovrannumero si trovò una soluzione alternativa: la monacazione forzata. In questo contesto, le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza davvero unica, trasformando il convento in uno spazio di contestazione e dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile e producendo un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò con forza di ristabilire il controllo sul convento ma le Clarisse resistettero per anni, facendosi beffe del potere maschile.
La semplicità ingannata dà voce a quelle giovani donne, che lottarono contro le convenzioni sociali rivendicando la loro libertà di pensiero, e restituisce slancio a una rivoluzione di cui le donne, forse, non sentono più il bisogno…

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Data:
14 Novembre 2012
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