Teatro Comunale di Monfalcone

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13 Gennaio 2015 alle ore 20:45
/ 14 Gennaio 2015 alle ore 20:45

Arlecchino

di e con Paolo Rossi
scritto da Paolo Rossi e Riccardo Piferi
e con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
impianto scenico Paolo Rossi e Andrea Stanisci
musiche originali Emanuele Dell’Aquila
canzoni Gianmaria Testa
CRT Milano Centro Ricerche Teatrali

Scrive Paolo Rossi: “Il mio Arlecchino è una questione molto personale. Anni fa Giorgio Strehler, con cui ebbi l’onore di collaborare nei suoi ultimi anni di vita, mi spinse a confrontarmi con questa maschera. Mi diede alcuni consigli illuminanti: “cerca di adattare al saltimbanco i tuoi monologhi da stand-up. Che cosa resterà? Da lì improvvisa e assembla… Non essere filologico, fallo tuo, se proprio vuoi pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilà all’aldiquà, più infernale e sulfureo”.
Il destino non volle che si portasse a compimento questa impresa ma ora si ripresenta l’occasione e chiaramente tengo a mente quei consigli lontani.
[…] Nel mio Arlecchino saranno presenti l’attore, il personaggio – o se volete la maschera, anche senza maschera – e la persona che lo interpreta. Sarà uno spettacolo del tipo in prova. Assieme a un paio di compagni d’avventura, saltimbanchi musicanti, cercheremo di immaginare insieme al pubblico come adattare a commedia dell’arte il nostro mestiere e anche parte del nostro repertorio; come possiamo trovare nuove strade, dati i tempi in cui vivono i nostri teatri.
[…] Un assemblaggio di monologhi, canzoni in divenire, fatti personali, ricordi, sogni, storiellette e riflessioni sia sulla professione del comico oggi sia su quel che accade nel nostro Paese.

Dettagli

Inizio:
13 Gennaio 2015 alle ore 20:45
Fine:
14 Gennaio 2015 alle ore 20:45
Categoria Spettacolo:
Tag Spettacolo:

di e con Paolo Rossi
scritto da Paolo Rossi e Riccardo Piferi
e con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
impianto scenico Paolo Rossi e Andrea Stanisci
musiche originali Emanuele Dell’Aquila
canzoni Gianmaria Testa
CRT Milano Centro Ricerche Teatrali

Scrive Paolo Rossi: “Il mio Arlecchino è una questione molto personale. Anni fa Giorgio Strehler, con cui ebbi l’onore di collaborare nei suoi ultimi anni di vita, mi spinse a confrontarmi con questa maschera. Mi diede alcuni consigli illuminanti: “cerca di adattare al saltimbanco i tuoi monologhi da stand-up. Che cosa resterà? Da lì improvvisa e assembla… Non essere filologico, fallo tuo, se proprio vuoi pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilà all’aldiquà, più infernale e sulfureo”.
Il destino non volle che si portasse a compimento questa impresa ma ora si ripresenta l’occasione e chiaramente tengo a mente quei consigli lontani.
[…] Nel mio Arlecchino saranno presenti l’attore, il personaggio – o se volete la maschera, anche senza maschera – e la persona che lo interpreta. Sarà uno spettacolo del tipo in prova. Assieme a un paio di compagni d’avventura, saltimbanchi musicanti, cercheremo di immaginare insieme al pubblico come adattare a commedia dell’arte il nostro mestiere e anche parte del nostro repertorio; come possiamo trovare nuove strade, dati i tempi in cui vivono i nostri teatri.
[…] Un assemblaggio di monologhi, canzoni in divenire, fatti personali, ricordi, sogni, storiellette e riflessioni sia sulla professione del comico oggi sia su quel che accade nel nostro Paese.

Stagione 2014-2015

Arlecchino

Prosa
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/ 14 Gennaio 2015 alle ore 20:45

Arlecchino

di e con Paolo Rossi
scritto da Paolo Rossi e Riccardo Piferi
e con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
impianto scenico Paolo Rossi e Andrea Stanisci
musiche originali Emanuele Dell’Aquila
canzoni Gianmaria Testa
CRT Milano Centro Ricerche Teatrali

Scrive Paolo Rossi: “Il mio Arlecchino è una questione molto personale. Anni fa Giorgio Strehler, con cui ebbi l’onore di collaborare nei suoi ultimi anni di vita, mi spinse a confrontarmi con questa maschera. Mi diede alcuni consigli illuminanti: “cerca di adattare al saltimbanco i tuoi monologhi da stand-up. Che cosa resterà? Da lì improvvisa e assembla… Non essere filologico, fallo tuo, se proprio vuoi pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilà all’aldiquà, più infernale e sulfureo”.
Il destino non volle che si portasse a compimento questa impresa ma ora si ripresenta l’occasione e chiaramente tengo a mente quei consigli lontani.
[…] Nel mio Arlecchino saranno presenti l’attore, il personaggio – o se volete la maschera, anche senza maschera – e la persona che lo interpreta. Sarà uno spettacolo del tipo in prova. Assieme a un paio di compagni d’avventura, saltimbanchi musicanti, cercheremo di immaginare insieme al pubblico come adattare a commedia dell’arte il nostro mestiere e anche parte del nostro repertorio; come possiamo trovare nuove strade, dati i tempi in cui vivono i nostri teatri.
[…] Un assemblaggio di monologhi, canzoni in divenire, fatti personali, ricordi, sogni, storiellette e riflessioni sia sulla professione del comico oggi sia su quel che accade nel nostro Paese.

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13 Gennaio 2015 alle ore 20:45
Fine:
14 Gennaio 2015 alle ore 20:45
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Arlecchino

di e con Paolo Rossi
scritto da Paolo Rossi e Riccardo Piferi
e con Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
impianto scenico Paolo Rossi e Andrea Stanisci
musiche originali Emanuele Dell’Aquila
canzoni Gianmaria Testa
CRT Milano Centro Ricerche Teatrali

Scrive Paolo Rossi: “Il mio Arlecchino è una questione molto personale. Anni fa Giorgio Strehler, con cui ebbi l’onore di collaborare nei suoi ultimi anni di vita, mi spinse a confrontarmi con questa maschera. Mi diede alcuni consigli illuminanti: “cerca di adattare al saltimbanco i tuoi monologhi da stand-up. Che cosa resterà? Da lì improvvisa e assembla… Non essere filologico, fallo tuo, se proprio vuoi pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilà all’aldiquà, più infernale e sulfureo”.
Il destino non volle che si portasse a compimento questa impresa ma ora si ripresenta l’occasione e chiaramente tengo a mente quei consigli lontani.
[…] Nel mio Arlecchino saranno presenti l’attore, il personaggio – o se volete la maschera, anche senza maschera – e la persona che lo interpreta. Sarà uno spettacolo del tipo in prova. Assieme a un paio di compagni d’avventura, saltimbanchi musicanti, cercheremo di immaginare insieme al pubblico come adattare a commedia dell’arte il nostro mestiere e anche parte del nostro repertorio; come possiamo trovare nuove strade, dati i tempi in cui vivono i nostri teatri.
[…] Un assemblaggio di monologhi, canzoni in divenire, fatti personali, ricordi, sogni, storiellette e riflessioni sia sulla professione del comico oggi sia su quel che accade nel nostro Paese.

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13 Gennaio 2015 alle ore 20:45
Fine:
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