Teatro Comunale di Monfalcone

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18 Marzo 2013 alle ore 20:45
/ 19 Marzo 2013 alle ore 20:45

Il nipote di Rameau

dialogo filosofico di Denis Diderot
traduzione e adattamento di Edoardo Erba e Silvio Orlando
regia di Silvio Orlando
con Silvio Orlando Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini
burattino Jean Philippe del maestro Roberto Abbiati
clavicembalista Luca Testa
scene di Giancarlo Basili
costumi di Giovanna Buzzi
disegno luci di Umile Vainieri
Cardellino srl

 Il nipote di Rameau di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del Settecento, è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto e amorale per vocazione. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella sua riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.
Dietro la sua perversità scorgiamo la paura del filosofo di perdere se stesso e i propri riferimenti etici, specie quando si tratta di affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che stava nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo.
A dare corpo al personaggio di Rameau, vero e proprio archetipo di libero servo, ma soprattutto a dare voce ai fermenti culturali di quel periodo è Silvio Orlando, che firma anche la regia dello spettacolo.
Rameau manca dalle scene italiane dagli inizi degli anni Novanta e da allora profonde mutazioni hanno scosso la nostra società civile. Le sue contorsioni intellettuali, quindi, assumono un nuovo e violento impatto e, soprattutto, nuovi motivi di aspro divertimento.

Dettagli

Inizio:
18 Marzo 2013 alle ore 20:45
Fine:
19 Marzo 2013 alle ore 20:45
Categoria Spettacolo:
Tag Spettacolo:

dialogo filosofico di Denis Diderot
traduzione e adattamento di Edoardo Erba e Silvio Orlando
regia di Silvio Orlando
con Silvio Orlando Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini
burattino Jean Philippe del maestro Roberto Abbiati
clavicembalista Luca Testa
scene di Giancarlo Basili
costumi di Giovanna Buzzi
disegno luci di Umile Vainieri
Cardellino srl

 Il nipote di Rameau di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del Settecento, è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto e amorale per vocazione. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella sua riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.
Dietro la sua perversità scorgiamo la paura del filosofo di perdere se stesso e i propri riferimenti etici, specie quando si tratta di affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che stava nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo.
A dare corpo al personaggio di Rameau, vero e proprio archetipo di libero servo, ma soprattutto a dare voce ai fermenti culturali di quel periodo è Silvio Orlando, che firma anche la regia dello spettacolo.
Rameau manca dalle scene italiane dagli inizi degli anni Novanta e da allora profonde mutazioni hanno scosso la nostra società civile. Le sue contorsioni intellettuali, quindi, assumono un nuovo e violento impatto e, soprattutto, nuovi motivi di aspro divertimento.

Stagione 2012-2013

Il nipote di Rameau

Prosa
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Il nipote di Rameau

dialogo filosofico di Denis Diderot
traduzione e adattamento di Edoardo Erba e Silvio Orlando
regia di Silvio Orlando
con Silvio Orlando Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini
burattino Jean Philippe del maestro Roberto Abbiati
clavicembalista Luca Testa
scene di Giancarlo Basili
costumi di Giovanna Buzzi
disegno luci di Umile Vainieri
Cardellino srl

 Il nipote di Rameau di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del Settecento, è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto e amorale per vocazione. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella sua riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.
Dietro la sua perversità scorgiamo la paura del filosofo di perdere se stesso e i propri riferimenti etici, specie quando si tratta di affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che stava nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo.
A dare corpo al personaggio di Rameau, vero e proprio archetipo di libero servo, ma soprattutto a dare voce ai fermenti culturali di quel periodo è Silvio Orlando, che firma anche la regia dello spettacolo.
Rameau manca dalle scene italiane dagli inizi degli anni Novanta e da allora profonde mutazioni hanno scosso la nostra società civile. Le sue contorsioni intellettuali, quindi, assumono un nuovo e violento impatto e, soprattutto, nuovi motivi di aspro divertimento.

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Il nipote di Rameau

dialogo filosofico di Denis Diderot
traduzione e adattamento di Edoardo Erba e Silvio Orlando
regia di Silvio Orlando
con Silvio Orlando Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini
burattino Jean Philippe del maestro Roberto Abbiati
clavicembalista Luca Testa
scene di Giancarlo Basili
costumi di Giovanna Buzzi
disegno luci di Umile Vainieri
Cardellino srl

 Il nipote di Rameau di Denis Diderot, capolavoro satirico della seconda metà del Settecento, è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto e amorale per vocazione. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella sua riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.
Dietro la sua perversità scorgiamo la paura del filosofo di perdere se stesso e i propri riferimenti etici, specie quando si tratta di affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che stava nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo.
A dare corpo al personaggio di Rameau, vero e proprio archetipo di libero servo, ma soprattutto a dare voce ai fermenti culturali di quel periodo è Silvio Orlando, che firma anche la regia dello spettacolo.
Rameau manca dalle scene italiane dagli inizi degli anni Novanta e da allora profonde mutazioni hanno scosso la nostra società civile. Le sue contorsioni intellettuali, quindi, assumono un nuovo e violento impatto e, soprattutto, nuovi motivi di aspro divertimento.

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Inizio:
18 Marzo 2013 alle ore 20:45
Fine:
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